BRASIL 2005 – CAMPEONATO MUNDIAL DE PARAPENTE.

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI!

Giovedì 10 marzo aeroporto di Malpensa. Eccoci tutti qui: Rosy, Silvia, Luca, Paolone, Jimmy, Marco, io e anche il nostro Team Leader Alberto. Questa è la squadra nazionale di parapendio che parteciperà ai Campionati Mondiali a Governador Valadares, in Brasile.
Vele, bagagli, bagagli a mano: siamo proprio belli carichi!!!
La trasvolata atlantica dura circa 12 ore ed arriviamo a San Paolo, poi da qui ripartiamo per Rio ed –infine- per Bello Horizzonte dove noleggiamo due Fiat Doblò, aimè non multijet…!!
Da qui ci sono altre quattro ore –circa- di viaggio per arrivare a Governador Valadares su una strada asfaltata anche bella, se non fosse che bisogna rimanere con gli occhi sbarrati e molto vigili per le “buche” (o sarebbe meglio dire “voragini”) che si incontrano sulla strada!!
L’albergo dove alloggiamo è l’Hotel Everest, situato in posizione tattica, perché è molto vicino al centro operativo e all’atterraggio ufficiale, che però non è stato molto utilizzato durante la gara per ragioni di sicurezza. E’ –infatti- vicino al Rio Dolce, che non è un piccolo rio –anzi- è proprio un fiume, più grande del Po: se qualcuno dovesse arrivare un po’ corto a meta e finirci dentro, le speranze che avrebbe di uscirne vivo sono quasi inesistenti, vista la forte corrente e la presenza dei pirania!!!
Il caldo sembra soffocante soprattutto perché il nostro corpo è abituato a tutt’altre temperature. Durante il giorno si raggiungono punte di 38-40 gradi mentre la sera si oscilla intorno ai 27-28 gradi, ma l’umidità relativa è molto alta e sembra sempre molto più caldo; io e il povero Paolone ne sappiamo qualcosa : sembriamo due fontane zampillanti … !
I primi giorni servono per adattarci velocemente al clima e per provare l’area di volo.
Il paesaggio è lievemente collinare, c’è un’unica montagna, quella del decollo, che sembra essere stata appoggiata in un secondo tempo in quello che, a tutti gli effetti, si rivela essere un sito di volo di pianura.
14 marzo è il giorno della cerimonia di apertura. Tutte le squadre sfilano per le vie della città brasiliana, fino ad arrivare nella piazza principale, dove si presentano gli organizzatori, le autorità locali e il sindaco. Seguono –poi- numerosi balletti tipicamente brasiliani.

15 marzo è qui, iniziano i giochi, la meteo promette bene.
Il tema è di 55,8 km ed è una andata a meta a zig-zag che infatti prevede:
decollo : picco Ibiturina;
start. : antenna di Divino Traira;
1 boa : antenna di Divino Traira
2 boa : paesino di Tourinho
goal : atterraggio di Porquinos
Il risultato: 26 piloti in goal. Per noi è veramente una giornata pessima, nessuno di noi è in goal.
37° Christian a 4 km dal goal, 48°Jimmy, 52°Luca, 95°Paolo, 117° Silvia, 122° Rosy e 123° Marco.
La mazzata è veramente grande, tanto che abbiamo già preso 800 punti di distacco dalla prima squadra.
Il morale è già a terra ma Alberto oltre a cazziarci ci sostiene ed ha ragione, la gara è molto lunga e tutto può succedere e cambiare.

16 marzo il tema è di 62,5 km e prevede:
decollo : picco Ibiturina;
start. : antenna di Divino Traira;
1 boa : antenna di Divino Traira
2 boa : paesino di Sobralia
goal : atterraggio tra due collinette a Novo
Oggi 80 piloti in goal : 8°Paolo, 10°Luca, 11° Jimmy, 15° Christian, 20° Rosy (alla grande!!!), 33° Marco, 96° Silvia.

17 marzo il tema è di 52,1 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : Capitao Andrade;
1 boa : Capitao Andrade;
2 boa : paesino di Era Nova
3 boa : antenna di Divino Traira
goal : Stazione di Servizio Shell
5 piloti in goal, di cui nessuno di noi. 14° Luca, 17° Jimmy, 56° Christian, 58° Paolo, 81°Silvia, 82° Marco e 127° Rosanna, che rimane sperduta tra le colline brasiliane per quasi tutta la sera lasciandoci in pensiero.

18 marzo il tema è di 58,2 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : Sao Geraldo;
1 boa : Sao Geraldo;
2 boa : torre Univale
3 boa : campo di Alpercarta
goal : atterraggio di Pouso Carrapato
62 piloti in goal, 3° Paolo (anche se Luca non è tanto d’accordo ), 4° Luca, 6° Jimmy, 12° Christian, 85° Marco, che cerca di scappare dal gruppetto di testa ma atterra poco lontano dalla meta, 100° Rosy, 109° Silvia.

19 marzo il tema è di 61,1 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : Ponte Derribadinha;
1 boa : Ponte Derribadinha;
2 boa : paesino di Itanhomi Pouso
goal : atterraggio di Tarumirin
Nessun pilota in goal. 4° Luca, 25° Marco e Christian, 69° Silvia, 78° Paolo, 105° Rosy, 115° Jimmy.
Altra giornata nera, non tanto per i punti, ma perché Marco si è fatto male! Urta -senza accorgersi- dei cavi che partono dal centro di un prato e salgono verso la cima di una collina, peccato che il palo sia nascosto da un albero e i cavi -alti circa quindici metri da terra- siano invisibili, vista la loro piccola sezione. La situazione sembra grave, viene immediatamente chiamato l’elicottero che ci mette un po’ prima di arrivare, e in più in queste situazioni i minuti passano molto lentamente.
A prima vista Marco ha un polso messo male e si sospettano anche lesioni alla schiena; viene subito assistito da il dottore del team francese che si trova nelle vicinanze e che presta i primi soccorsi.Una volta arrivato all’ospedale si cerca di ridurre –subito-la frattura del polso, ma non è ancora apposto; fortunatamente i raggi X e la T.a.c. non riscontrano lesioni alla schiena, anche se il bacino è rotto in tre punti.

20 marzo si va in decollo anche se la meteo non promette bene.
Dopo circa tre ore di attesa la manche viene annullata ed alcuni piloti partono per andare in atterraggio, ma si viene a sapere che il vento è forte. Poi il decollo finisce in nebbia e costringe –quindi- tutti a ripiegare e a ritornare con le navette. Noi in parte siamo contenti che non si faccia nulla e ne approfittiamo per andare a fare un po’ di compagnia a Marco in ospedale.

21 marzo oggi è rest day !!!
Alberto si sbatte tutto il giorno e notte per cercare di organizzare il rientro di Marco in Italia ma la cosa non risulta così facile, per fortuna l’organizzazione ci appoggia fino dove può.

22 marzo il tema è una prova a tempo di 53,3 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : Gol Porquinhos;
goal : atterraggio di Gol Porquinhos
La meteo dà coperture in intensificazione e già prima di decollare è tutto velato. Le possibilità di chiudere la manche sono nulle, così decidiamo di decollare subito, in modo da fare più strada possibile prima che si spenga la giornata; partendo davanti –inoltre- abbiamo la possibilità di prendere parecchi punti di Leading bonus (presente nel gap 2002). Risultato: 60 piloti in goal , 8° Luca, 11° Paolo, 19° Jimmy, 31° Christian, 74° Rosy, 111° Silvia
Altra mazzata galattica. Ma cosa è successo???!!! Mentre eravamo in volo la meteo è cambiata drasticamente e chi è partito per ultimo è stato molto avvantaggiato dalle condizioni più generose e dalla strada già ben segnata…. E il gap??? Se ne infischia! Il leading point non fa nulla! Sconvolgente! Non ci sono parole!

23 marzo il tema è di 66,2 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : paesino di Sobralia;
1 boa : paesino di Sobralia;
2 boa : atterraggio Antigo Pedra Corrida
goal : atterraggio Falcao
Meteo giornata eccezionale con bellissime strade di cumuli. Risultato prova velocissima 98 piloti in goal, 4° Paolo, 14° Jimmy,18° Christian, 68° Rosy, 70° Luca, 120° Silvia.

24 marzo il tema è di 76,2 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : paesino di Sao Geraldo Tumiri;
1 boa : paesino di Sao Geraldo Tumiri;
2 boa : atterraggio Aeromodellismo
3 boa : gol Posto Cherokee
4 boa : gol Posto PMR
goal : una torre sotto il decollo
La meteo è buona, così come le condizioni durante il percorso.
Risultato: 20 piloti in goal…ma nessuno di noi chiude, anche se fino all’ultima termica Luca, Paolo e Christian sono nelle prime posizioni.
La metà è una linea virtuale in quota, su una collina a circa 400 mt di altezza. Del primo gruppetto solo cinque riescono a tagliare il goal, mentre tutti gli altri finiscono -pian piano- per terra grattando e consumando gli artigli. (Ovviamente noi facciamo parte di questi!!!) Il costone non tira neanche un po’, soltanto 3-4 piloti riescono a tagliare grazie a qualche rarissima bolla. E gli altri piloti in goal? Dopo circa trenta minuti i ritardatari riescono ad agganciare una bella termica subito dopo l’ultima boa e arrivano in planata appena sopra al goal !!! Ancora una volta il gap delude moltissimo- infatti- una manche di fortuna vale 1000 punti!! Una sola la nota positiva: è la prima volta che una donna -Petra Krausowa- vince una manche dei mondiali.
26° Christian, 34° Paolo, 38° Luca, 94° Rosy, 110° Silvia, 125° Jimmy, che atterra a causa di problemi di pressione molto bassa, sembra uno straccetto…

25 marzo il tema è di 53,0 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : antenna Alpercarta;
1 boa : antenna Alpercarta;
2 boa : paesino di Sao Geraldo Tumiriti
3 boa : ponte Derribadinha
4 boa : gol Posto PMR
goal : atterraggio Pouso Carrapato
La meteo è buona ed –infatti- chiudono ben 98 piloti
1° Luca, 10° Jimmy, 18° Christian, 80° Silvia, 84° Rosy, 101° Paolo, che era nel primo gruppo e tentando la vittoria di task arriva corto a meta.
La classifica generale vede primo Christian Tamegger, al comando con distacco sul secondo sin dai primi giorni.

26 marzo il tema è di 54,5 km
decollo : picco Ibiturina;
start. : Trevo Sao Vitor;
1 boa : Trevo Sao Vitor;
2 boa : Picco Ibiturina
goal : atterraggio ufficiale Feira
La meteo non è buona il tema viene cambiato –infatti- dove ci volevano inizialmente mandare si stanno formando dei bei congesti. Decidono, dunque, di darci un tema di gara nella direzione opposta.
Le condizioni inizialmente sembrano generose poi fa una bella pausa appena prima dello start e quelli bassi soffrono e diversi atterrano, tra cui Tamegger che si gioca il mondiale!
La prima boa è tutta contro vento ma una volta fatta i congesti dalla parte opposta cominciano a scaricare e si è –nuovamente- contro vento ma questa volta è proprio forte. Il direttore di gara, però, non vuole annullare poiché sostiene che sospenderà solo nel caso in cui in decollo ci sia un vento superiore a 35 km/h di media! Prova valida ma nessuno chiude, la maggior parte dei piloti sono concentrati in tre quattro chilometri, quindi, ogni metro in più equivale a punti pesanti.
6° Paolo, 35° Christian, 65° Luca, 85° Silvia, 118° Jimmy, 138° Rosy.

Finisce così il mondiale 2005, 10 manche fatte su 11. Sicuramente il mondiale più lungo mai fatto!
E la classifica incorona il nuovo campione mondiale:lo svizzero Steve Cox su Advance proto.
1° Steve Cox Advance Proto
2° Christian Tamegger Gin Boomerang 4
3° Stefan Wiss Gin Boomerang 4
7° Luca Donini Gradient Avax R7
10° Christian Biasi Gin Boomerang 4
29° Paolo Zammarchi Gin Boomerang 4
42° Jimmy Pacher Gin Boomerang 4

8° donne Rosanna Scanagatta Swing Stratus 5
11°donne Silvia Buzzi Ferraris Gin Boomerang 3

Classifica Squadre :
1° Svizzera
2° Germania
3° Cecoslovacchia
4° Austria
5° Italia

Che dire? Noi personalmente non siamo per niente contenti del risultato. Eravamo partiti con tutt’altre aspettative. E’ difficile trovare motivazioni a riguardo anche perché potrebbero sembrare scuse che, però, hanno sicuramente contribuito al risultato.
Sicuramente il fermo invernale non ci ha aiutato a partire con la marcia giusta, dato che molte altre squadre sono andate a gareggiare ed allenarsi nell’altro emisfero durante l’inverno.
Poi le manche che hanno fatto la differenza non ci hanno aiutato, anzi …
Poi l’incidente di Marco non ci voleva proprio, soprattutto per lui, ma sicuramente ha influenzato un po’ tutti soprattutto quando si arrivava vicini a terra.
Che altro dire? La squadra c’è ed è una delle più forti al mondo. Questa volta è andata così. Il pensiero ora è già rivolto agli Europei e di nuovo ai prossimi Mondiali. E lì andrà molto meglio!!!

Christian Biasi



Questa è stata la mia prima partecipazione ai Mondiali…

e la seconda convocazione in Nazionale ed è stato per me davvero emozionante avere la possibilità di confrontarmi, personalmente, con dei “pilotoni”! Ringrazio tutti per avermi permesso di vivere un’esperienza così positiva e non potrò certo dimenticare la condivisione della camera con Silvia, con la quale ho scambiato più intensamente l’esperienza del volo e le problematiche legate alla famiglia e grazie alla quale ho potuto farmi una non indifferente cultura sull’uncinetto e sul ricamo!!
Ritengo che quella presente in Brasile, grazie ad Alberto, fosse una Squadra forte, benché –purtroppo- non siamo riusciti a portare a casa neppure una medaglia. Le motivazioni sono –forse- attribuibili ad una serie di fattori:
1) ambientamento al clima;
La temperatura con cui abbiamo dovuto convivere in Brasile e’ stata massacrante e quindi l’ambientamento non e’ stato immediato; bisognava bere molto, soprattutto dopo il volo, per reintegrare i liquidi persi e, con il senno di poi, sarebbe stato meglio arrivare sul posto di gara qualche giorno prima per ambientarci meglio.
2) tipo di volo;
Arrivavamo –infatti- da un periodo di pausa dalle gare e da manche poco tecniche.
Governador Valadares –comunque- ha giocato a mio favore, visto che da poco ho cominciato a volare una vela competition e mi ha permesso di fare una nuova esperienza di volo, dal momento che le condizioni che offre sono molto diverse da quelle a cui sono abituata: niente costone, niente turbolenza con vento forte! C’è –invece- la pianura, segnata da strade di cumuli ai quali, però, bisognava prestare particolare attenzione, perché le basi erano basse (soprattutto in decollo e allo start –dove cercavo di essere pronta e di partire con il primo gruppo, come mi ripeteva costantemente Alberto-) e perché 150 vele spuntavano davanti e dietro i cumuli, dappertutto!!!!
Gli atterraggi –poi- erano grandi ma dovevi guardare bene che non ci fossero i fili dell’alta tensione che partivano letteralmente senza senso!!! Se poi dall’alto vedevi un prato troppo verde era meglio che iniziassi a preoccuparti…Solo a pochi metri da terra –infatti- ti accorgevi di atterrare in un acquitrino!!!
E che dire del rientro al centro operativo? Un’avventura!! A causa delle condizioni in cui versavano le strade….
La gente, però, e’ davvero speciale: semplice e disponibile ad aiutarti in qualsiasi situazione. E l’organizzazione davvero efficiente, preparata quasi sotto ogni punto di vista, che si è resa molto disponibile a darci una mano soprattutto quando Marco si è infortunato.

Rosanna Scanagatta



Breve pensiero sull’ esperienza dei Campionati del mondo in Brasile

Da quando ho saputo l’assegnazione per il 2005 dei Campionati in Brasile, ho subito desiderato di potervi partecipare a causa dei racconti di chi vi era andato a volare nelle diverse edizioni delle coppe del mondo: Governador Valadares veniva –infatti- descritto come un posto unico nel suo genere, con voli in piena sicurezza ed un’ospitalità fuori dal comune.
Effettivamente, dopo questa esperienza, sono tornata anch’io contagiata dallo stesso entusiasmo: passata la prima termica non si hanno pensieri di nessun genere, a parte gli incontri ravvicinati con gli enormi rapaci (arrivano al metro e mezzo di apertura alare…) poco timidi e molto curiosi!
Una nota a parte e dolente, però, è la fase di atterraggio, da non sottovalutare per via dei tantissimi cavi che non si vedono; occorre prestare davvero molta attenzione per vederli in tempo ed evitarli.
Per ovviare a questo basta atterrare in cima alle piccole colline, in questo modo si evitano anche gli imbarazzanti “bagni” nelle paludi che, dall’alto, sembrano dei bei prati!
Purtroppo, visti i miei numerosi fuori campo, ho potuto conoscere bene anche la disponibilità e gentilezza dei brasiliani, sempre tutti molto sorridenti e gentilissimi.
In conclusione, l’esperienza di volare a Governador Valadares è stata molto bella.

Silvia Buzzi Ferraris



Brasile, che passione........

A due settimane dall’esperienza del campionato Mondiale di Parapendio svoltosi in Brasile, non sono ancora riuscito a riabituarmi alla nostra pur splendida Italia.
Quella terra selvaggia, dove la natura la fa da padrona, il sole mostruosamente caldo, il cielo veramente blu e quella gente molto più che accogliente, mi sono rimasti dentro in modo indelebile.
Ora capisco cos’è la “saudade”!
I ritmi di vita sono rallentati, niente frenesie, solo il piacere di vivere!
Certo, una sola città -Governador Valadares- non può essere presa a modello di tutto il Brasile, ma mi e' difficile credere che non sia così anche nel resto di quello sconfinato e meraviglioso paese!
L’organizzazione della competizione, poi, è stata notevolmente professionale e, a mio modesto parere, ritengo che a parte alcune Italiane, nessun' altra organizzazione, fra quelle da me avvicinate, possa meritare valutazione più positiva!
Il sito di volo è uno dei più noti al mondo; conosciuto da più di vent’anni, è stato sede di gare di alto livello sia di deltaplani che di parapendii, tant'e che ha ospitato, per anni, la coppa del mondo di parapendio!
Geograficamente Governador Valadares è situata nel nord est del paese, in prossimità del 19° parallelo sud; e' una splendida cittadina di 200/300.000 abitanti; e' anche sede universitaria, e rappresenta appieno il contrasto sociale, classico di ogni città dell’america latina: palazzi ultramoderni e zone residenziali di lusso -da un lato- e favelas e miseria - dall’altro!
Come accennato la popolazione è molto accogliente e disponibile. Un giorno, per esempio, noi della nazionale ci eravamo persi e non trovavamo più una strada, al semaforo abbiamo fatto la classica richiesta di spiegazioni ad un passante che, cosa da non credere, ci ha accompagnato sul posto senza nulla chiedere in cambio!
Ma veniamo al volo!Volato? Gara? Ah si, e' vero, abbiamo anche volato 12 giorni su 14 di permanenza in loco! Due giorni di ambientamento e poi 10–filati- di gara tranne un giorno solo, il sesto, a causa del mal tempo ed il settimo, di riposo!
La gara si è svolta partendo sempre dalla montagna che sovrasta la città, il famoso Pico de Ibiturina; 1100 mt di roccia che si erge, come uno strano scherzo geologico, in mezzo ad una vastissima pianura con poche colline alte, al massimo, 100/150 mt.
La nazionale italiana ha raggiunto il 5° posto e due piloti italiani Luca Donini e Christian Biasi si sono piazzati nei primi 10. Purtroppo, e' stata penalizzata da un incidente, quello occorso a Marco Littamè il 5° giorno di gara; ed ha così dovuto rinunciare ad un apporto importante nella competizione, ma la cosa che piu’ conta e' che Marco stia bene e che non sia accaduto nulla di irreparabile.
E’ stata la mia seconda partecipazione in Nazionale, anche se prima ho preso parte a molte competizioni a squadre, e, credetemi, non ho mai visto un gruppo di atleti così affiatato e unito, che perseguiva l’unico obbiettivo di portare la nostra bandiera sul podio!
Un grazie va innanzi tutto ad Alberto che ha saputo creare –veramente- grande armonia fra tutti noi! Molto merito gli va –inoltre- attribuito per la fatica e lo stress che ha dovuto subire, anche a causa dell'incidente di Marco; ha gestito il tutto con la freddezza degna di un grande uomo, praticamente da solo e con l’importante supporto dall’Italia di Luciano!
Non e' semplice dare una spiegazione quanto al mancato raggiungimento del podio (come invece e' accaduto lo scorso anno in Grecia), posso solo fare supposizioni, peraltro molto personali: siamo arrivati in Brasile senza allenamento a causa della pessima meteo che c'e' stata in Italia; tutti avevamo una vela nuova, mai provata; personalmente ho subito il molto il caldo e forse la determinazione non era al top come lo è sempre stata –invece- per tutto l’anno passato! Difficile dirlo! So solo che le condizioni di volo erano molto complesse, difficile da interpretare; ma quello era il campo di gara per tutti, per cui bravi coloro che hanno saputo prevalere!
Un consiglio a tutti quelli che hanno tempo e voglia di scappare dal brumoso e gelido inverno italiano, magari aggiungendoci un bel volo in parapendio: andate a Governador, saprà stregarvi come ha fatto con me!

Paolo Zammarchi



Non tutte le ciambelle riescono col buco, anzi questa qui mi sa che si è bruciata!!

“Campionato del Mondo in Brasile”: che figata! Già l’idea di scappare da questo freddo inverno italiano (molto freddo per chi -come me- abita in montagna) mi attira.
Poi Governador Valadares, un posto che già conosco, dove si vola in maglietta e braghe corte,senza guanti, dove a terra fa forse un po’ troppo caldo ma in volo la temperatura è semplicemente fantastica.
A Valadares ci sono già stato altre volte per delle competizioni. Ho dei bellissimi ricordi legati al volo, ma quello che mi è restato impresso nella memoria -al mio ritorno- è sempre stata la gente.
Di una cordialità immane! Manifesta la propria bontà e la propria gioia nel rapporto con le persone. Sempre disponibile, fino al punto da rendere noi sospettosi e diffidenti nei loro confronti perchè siamo abituati al nostro modo di vivere e a realtà differenti.
Mi ricordo un episodio di qualche anno fa.
Sono atterrato, insieme ad un pilota straniero, vicino ad una favelas ed una nuvola di bambini curiosi ci ha circondato, erano così numerosi che quasi non ci lasciavano più vedere la nostra attrezzatura di volo!! Il pilota straniero mentre ripiegava la vela, ha perso il portafoglio nell’erba alta, una bambina lo ha raccolto e poi glielo ha riconsegnato: conteneva 100 dollari, sufficienti per far campare lei e la sua famiglia per un mese intero.
Poi che dire con l’incidente di Marco? La gente del posto e l’organizzazione ci hanno aiutato davvero tanto per riuscire a rimpatriarlo, anche se un grazie va ad Alberto, che si è impegnato moltissimo per risolvere tutte le non facili situazioni burocratiche.
Voglio poi mandare un saluto pubblico a Marco per una pronta guarigione: ti aspettiamo per i Campionati Italiani! Veniamo alla gara.
Personalmente sentivo molto questo Mondiale, per il quale mi sono preparato bene durante l’inverno, avendo lavorato con Gin per mettere a punto la nuova vela da competizione; ero molto motivato dal risultato dei confronti che erano stati fatti tra la vecchia e la nuova vela.
Da aggiungere, poi, che le condizioni di volo a Valadares sono molto tecniche e mi piacciono particolarmente, lì –inoltre- ho pure vinto una Coppa del Mondo.
Siamo salpati per il Brasile con l’idea di fare un bel risultato di classifica come squadra e come singoli, ma non è andata proprio come ci aspettavamo.
La prima task si è presentata con condizioni molto deboli; abbiamo volato prudentemente stando nel secondo gruppo, le condizioni termiche sono calate e ci siamo ritrovati in terra prima della meta.
I risultati parlavano chiaro: la squadra al dodicesimo posto, per non parlare dei singoli…
Chi ben comincia è a meta dell’opera, dicono, ma questo non è proprio il nostro caso. Noi –forse- abbiamo pagato questa task per tutto il campionato, sia moralmente sia tecnicamente per i punti di differenza.
Credo –poi- che l’incidente accaduto a Marco, del quale lui ovviamente non ha nessuna colpa, abbia condizionato in qualche modo la grinta della squadra.
Un’analisi personale circa il mio risultato: era tanto tempo che non volavo cosi male, anzi, sembravo un bel pollo. Non so se attribuire la causa del mio pessimo risultato ai problemi di pressione molto bassa che ho avuto durante il Campionato, ma di certo -scuse o no- la classifica parla chiaro.
Come squadra ritengo che la quinta posizioni in classifica per le Nazioni non sia proprio il nostro posto: ci rifaremo –sicuramente- nelle prossime gare estere!!

Jimmy Pacher



Dai -7° di Molveno ai + 38° di Rio

L’avventura in Brasile inizia con un viaggio allucinante “Dagli Appennini alle Ande”: 34 ore di mezzi di trasporto e un incredibile sbalzo di temperatura. Già in precedenza informato della situazione che avrei trovato in Brasile, riscontro subito un posto dove tutto va ad “andamento lento”, dal modo di vivere al metodo di volare; termiche molto deboli e basi basse (non sempre, ci sono state anche giornate con termiche a + 5).
Dopo due giorni, non ancora abituato al clima, entro nel vivo dei Mondiali, stimolato da un buon feeling con la vela ed entusiasta del posto di volo.
Dalla prima manche provo subito la “tattica” di gara che mi sono prefissato: “…. Luca va pian … tranchilo … gira tut … non accelerar”, ma forse ho esagerato, infatti, non è stata una delle migliori giornate brasiliane!! Come mia abitudine, dopo un’incazzatura reagisco e comincio la rimonta: le giornate successive sono, infatti, andate decisamente meglio.
Il quarto posto in classifica generale prima dell’ultima manche mi sta stretto ( … piuttosto che la medaglia di legno …niente!) e allora…. banzaiii …metà gara con il gruppo di testa e poi l’attacco, mi trovo basso e, sfortunatamente, dopo pochi minuti un forte vento, provocato da un nembo, mi costringe ad atterrare (…7° posto in classifica generale).
Con i componenti della squadra ho trovato un buon rapporto come di “vecchi” amici, anche dopo il brutto incidente di Marco che, bene o male, ci ha condizionato …. (forza Marco, ti aspettiamo presto!!).
Consiglio a tutti di recarsi a Governador Valadares, per fare bei voli e anche perché, come dice il saggio Alberto: “…. là, ti senti bello anche se in realtà non lo sei…..!”

El vecio Luca Donini



“ A Differenza…!”

"A differenza dei miei compagni la mia esperienza in Brasile si è interrotta bruscamente per un brutto incidente occorsomi durante la quinta manche.
In fase di atterraggio non ufficiale, ho urtato un cavo elettrico, non segnalato, impattando al suolo violentemente. Il risultato, tre fratture al bacino e una al polso.
Così finivano i miei sogni sul Mondiale 2005.
Pur non avendo iniziato la competizione nel migliore dei modi, il calore umano del popolo brasiliano non ha mancato di avvolgermi.
La bellezza del paesaggio e la tranquillità delle condizioni mi hanno permesso di vivere forti emozioni regalandomi voli indimenticabili.
Il mio più grande rammarico è di non aver potuto contribuire al raggiungimento dei risultati della squadra, lasciandola "orfana" in un momento importante della competizione.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini."

Ciao Federica e Marco



Penso che leggendo questi pensieri sul Mondiale, Vi siate fatti l’idea del posto, delle condizioni e della competizione.
Faccio i complimenti a nome di tutta la squadra al Team Svizzero, a Luise Crandal e a Steve Cox, i Campioni del mondo. Riguardo a noi, sono contento di aver condiviso con questa squadra l’esperienza umana e sportiva del Mondiale. Durante i giorni trascorsi in Brasile ho letto nei loro occhi la speranza , lo sconforto, la sofferenza, ed infine la rabbia per come il tutto è finito!
Ma la cosa che piu’ mi ha colpito è che non ho mai visto in loro la rassegnazione!
Bravi, meritavate molto di piu’!!!
A chi ci legge posso solo dire che ci siamo impegnati fino in fondo ma non è andata come speravamo. Ci dispiace!! Un saluto a tutti e l’appuntamento per luglio 2006 dove in Francia difenderemo il titolo di campioni Europei.

Alberto Castagna
Team leader